… “Occorre fare il salto: l’uomo deve saper amare la donna e la donna deve saper amare l’uomo. È lo stadio eterosessuale, il rapporto con il polo opposto, il corso naturale dello sviluppo degli esseri umani. C’è poi la trascendenza. Dopo che avrai attraversato gli stadi precedenti, con naturalezza, immergendotici totalmente, viene il momento in cui trascendi la sessualità. Cessi d’interessarti al sesso in quanto tale. Il tuo corpo, i corpi altrui, non t’interessano più. Non che nutri alcun sentimento di condanna verso il corpo. Ma sono i corpi a scomparire; restano solo anime: il corpo non è che lo strato più esterno dell’anima. È una profonda trasformazione della tua consapevolezza. È lo stadio del siddha. In india questo stadio viene chiamato brahmacharya, che vuol dire “lo stato di essere divino”. Ma a questo stadio non si arriva negando lo stadio eterosessuale: ci si arriva solo vivendo appieno l’amore su ciascuno dei piani in cui si manifesta. Ora, ci sono alcune cose che è importante capire. Il rapporto eterosessuale è il rapporto più difficile: è il più scomodo, il più conflittuale, perché in esso sono presenti due poli: l’uomo e la donna. Questi due poli esistono in forme diverse e a causa della loro differenza si attraggono a vicenda. Essi costituiscono un mistero l’uno per l’altro. L’uomo è sempre stato incapace di capire la mente femminile e la donna quella maschile. Sono dimensioni assolutamente diverse. Perciò sono tanto attratte ad esplorarsi a vicenda. Ma insieme all’attrazione ci sono tutte le difficoltà dell’esplorazione. Uomini e donne si amano e si odiano; stanno insieme e si provocano, litigano continuamente, cercando di dominarsi a vicenda. Perciò il rapporto eterosessuale è il più scomodo, ma anche il più pieno, in esso c’è pericolo, ma anche entusiasmo. Il loro essere opposti li attrae vicendevolmente. Più sono lontani tra loro, più profonda sarà l’attrazione; più sono diversi tra loro, maggiore sarà il fascino e la bellezza dell’attrazione. Ma è qui che sta tutto il problema. Quando si avvicinano, vogliono avvicinarsi ancor di più, vogliono fondersi l’uno nell’altra, vogliono diventare un’unità, un tutto armonico, ma l’intera attrazione dipende dall’opposizione, mentre l’armonia dipenderà dal dissolversi di ogni opposizione. Il pericolo è che ci sia il conflitto, una lotta continua; ma solo attraverso quella lotta si raggiunge la pienezza, e solo attraverso quella lotta si trascende il sesso... Ricorda: per ciò che è più alto si paga un prezzo più alto! Se cerchi una pienezza profonda, devi affrontare il conflitto, devi mettere a repentaglio la vita (dell’ego n.d.r.); è una faccenda rischiosa… Ma ci si può elevare in Amore. Puoi trovare un amico/a in piena coscienza, usando la volontà. Con l’amico senti un’armonia profonda, momenti di pace, d’amore e di silenzio, ed è naturale che in te sorga un interrogativo: perché non deve essere possibile con l’uomo/donna che amo? La differenza va compresa. Tu mi ami, ma non nello stesso modo in cui ami tuo marito/moglie. Il tuo amore per me non è biologico; con me il tuo amore è assolutamente diverso: appartiene allo spirito, non al corpo. In secondo luogo, è la tua ricerca del vero che ti collega a me. Il tuo amore scenderà a profondità maggiori, man mano che la tua meditazione andrà in profondità, e viceversa: col fiorire della tua meditazione (abbandono del controlo mentale, n.d.r.), fiorirà il tuo Amore”…
Fonte: Osho, “Quell’oscuro intervallo è l’Amore”. © 2001-2006 Giunti Editore S.p.A.( estratto dalle pag. 60-62 e 96-99). www.oshoba.it
Brano associato:
“HELLO”
Lionel Richie