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[... «Oggi si vuol sentire parlare di grandi programmi politici ed economici ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli a impantanarsi nella situazione attuale.
Ed ecco che uno viene a parlare di sogni e di mondo interiore. Tutto ciò è ridicolo. Che cosa vuole ottenere di fronte ad un enorme programma economico, di fronte ai cosiddetti “problemi della realtà”?
Ma io non parlo alle Nazioni.
Io mi rivolgo solo a pochi uomini.
Se le cose grandi vanno male è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male. Perciò, per essere ragionevole, l’uomo dovrà cominciare ad esaminare se stesso. E poiché l’autorità non riesce a dirmi più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle intime radici del mio essere soggettivo.
È fin troppo chiaro che se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi poiché essa consiste nella somma degli individui.»...]
(CARL GUSTAV JUNG)
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RINNOVAMENTO
RispondiElimina«Ben poca attenzione è dedicata all’essenza dell’uomo,
cioè alla sua psiche.
https://serpente-piumato.blogspot.com/search?q=Psiche
Ho spesso visto persone diventare nevrotiche per essersi accontentate di risposte inadeguate, o sbagliate ai problemi della vita. Cercano la posizione, il matrimonio, la reputazione, il successo esteriore o il denaro e rimangono infelici e nevrotiche anche quando hanno ottenuto tutto ciò che cercavano." (C.G.Jung)
https://alessandrobon.net/2016/01/04/alcune-riflessioni-di-carl-gustav-jung-tratto-da-dal-profondo-dellanima/
LA NEVROSI È:
RispondiEliminasempre il sostituto di una sofferenza legittima.
dietro la quale si nasconde tutto il dolore,
naturale e necessario, che non siamo disposti a tollerare;
un tentativo, talvolta pagato a caro prezzo,
di sfuggire alla voce interiore e quindi alla propria vocazione;
in ultima analisi una sofferenza della psiche
che non ha trovato il proprio significato.
Dietro la perversione nevrotica
si cela la vocazione dell'individuo,
il suo destino, che è crescita della personalità,
piena restaurazione della volontà di vivere,
che è nata con l'individuo.
Nevrotico è l'uomo che ha perso l'amor fati;
colui, invero, che ha fallito la sua vocazione,
ha mancato, cioè, di realizzare il significato della sua vita.
(Dagli scritti di Carl Gustav Jung, reperibili nel web)
COSA TI MANCA?
RispondiElimina«Cos’è che ti fa piangere?
Sono solo i tuoi attaccamenti.
Cos’è che ti manca quando non ce l’hai?
È l’oggetto del tuo attaccamento.
Medita su questo. Scopri cos’è che intrappola la tua vita, la cosa senza la quale ti senti infelice e misero: quello è il centro del tuo attaccamento.
Prima che ti sia tolto, abbandona tu la presa,
perché lo perderai di sicuro un giorno.
Nulla è stabile in questa vita, nemmeno l’amore e l’amicizia.
Il cambiamento costante è la natura stessa di questo mondo.
Il mondo è come un fiume che scorre costantemente.
Niente è duraturo, niente è costante; e nulla si può fare per farlo durare, non importa quanto ci provi.
Non puoi trattenere ciò che si muove per sempre, che scorre per sempre.
Vuoi tenerlo, per congelarlo. Non avrai successo, perché stai andando contro la natura delle cose.
È a causa dell’impegno che metti in questo sforzo inutile
che ti ritrovi così turbato."
(Osho)
PSICOSI LATENTI? 🤔
RispondiEliminaDovremmo stare particolarmente attenti
alle "normali", inconsapevoli, genti,
poiché anche tra loro s'anniderebbero,
oggi sottostimate e sempre più frequenti
(anche nascoste tra isterismi e nevrosi ossessive),
psicosi latenti!
🖋️ «È sorprendente la frequenza con cui si scoprono, sotto una superficie innocente, delle cose scottanti. La mia esperienza mi ha insegnato ad avere una grande prudenza, poiché ci sono più individui di quanto non si pensi che sono portatori di una psicosi latente.
Numerose psicosi sonnecchiano già nell’inconscio; esse determinano, presso i loro portatori, in superficie, uno stato apparente esageratamente normale. Ce ne accorgeremo, per esempio, dal fatto che un tale soggetto è un vegetariano convinto, o un astinente intransigente, o dal fatto che collabora con eccesso di zelo all’opera di un’associazione di beneficenza, o ancora dal fatto che si compiace di compiere delle azioni particolarmente ragionevoli, come per provare che tutto quello che fa rientra nel campo della ragione assoluta.
Questo è anche il motivo per cui tanti individui portatori di psicosi latenti diventano degli psichiatri, come per provare che sono molto meno pazzi dei malati che trattano. Ne provano una grande soddisfazione che li tranquillizza e possono esclamare: “Signore, ti ringrazio di non avermi fatto come loro!”. Questo atteggiamento, a volte, salva una vita.»
📙 tratto da: C.G.Jung – Conferenze di Basilea, p.109
«Il numero delle psicosi latenti e potenziali è sorprendentemente grande, in confronto con quello dei casi manifesti.
EliminaIo calcolo – senza però poter fornire dati statistici precisi – un rapporto di dieci a uno. Non poche delle nevrosi classiche, come l’isterismo e le nevrosi ossessive, si rivelano sotto trattamento come psicosi latenti, che talvolta possono trasformarsi in psicosi manifeste: fatto, questo, che uno psicoterapeuta dovrebbe sempre tener presente.
Anche se un destino benevolo, più che il mio merito, mi ha risparmiato di vedere uno dei miei pazienti scivolare inarrestabilmente in una psicosi, mi è tuttavia capitato, in qualità di consulente, di vedere tutta una serie di simili casi, come per esempio classiche nevrosi ossessive i cui impulsi ossessivi si trasformarono gradatamente in corrispondenti allucinazioni uditive, o indubbi isterismi che si sono svelati come semplici sovrastratificazioni delle più diverse forme di schizofrenia.
Esperienze queste che non sono affatto estranee allo psichiatra clinico. Ma quello che fu nuovo per me, quando feci il mio ingresso nella pratica privata, fu il numero relativamente grande di casi di schizofrenia latenti che evitano il manicomio con determinazione spesso inconscia, ma sistematica, per rivolgersi invece allo psicologo per consiglio e aiuto.
Non si tratta affatto, in questi casi, sempre di soggetti a costituzione schizoide, ma di autentiche psicosi, che però non hanno ancora definitivamente minato la compensazione realizzata dalla coscienza.»
📙 tratto da: C.G. Jung – La Schizofrenia, 1958