martedì 30 agosto 2011

IL MISTERO DELLA PREESISTENZA

(Sottofondo musicale: “Sui giardini della preesistenza” – Franco Battiato)

Incontro tra Scienza (Zecharia Sitchin) e religione (monsignor Corrado Balducci). Conferenza tenutasi in Bellaria (Rimini) l’uno ed il due aprile del 2000.

… “Nella propria orazione, lo scienziato (monsignor Balducci N.d.r.) espresse le sue: <<… conclusioni relative al pianeta Nibiru ed agli Anunnaki che erano giunti sulla Terra e avevano usato la manipolazione genetica per creare l’Adamo. Quella, dissi, è la spiegazione che danno i Sumeri del mistero dell’umanità e della sua civiltà; e nel fare ciò, queste divinità con la “d” minuscola agirono da emissari del Creatore Universale, il Dio con la “D” maiuscola… In quella che fu sicuramente una “prima volta” storica, le nostre conclusioni convergevano. Pur se diversi per background, educazione, religione e metodologia, giungemmo a queste conclusioni comuni: gli extraterrestri possono esistere e, anzi, esistono su altri pianeti; possono essere più avanzati di noi; materialmente, l’uomo può essere stato forgiato da un essere intelligente preesistente. Nella conversazione (durante la pausa pranzo), che durò alcune ore, il religioso delineò le posizioni della Chiesa che avrebbe sostenuto nel suo discorso il mattino seguente. Di tanto in tanto leggeva brani del testo che aveva preparato ed acconsentì di fornirmene una copia; perciò, quando cito (Zecharia Sitchin N.d.r.) le sue parole tra virgolette, sono esattamente le parole del suo testo o del testo registrato. Era chiaro che, mentre il mio approccio si basava su prove tangibili del passato, il suo era quello teologico-filosofico di un cattolico romano… Egli affermò tra l’altro: <<È del tutto credibile che nell’enorme distanza che separa gli angeli dagli esseri umani possa esserci uno stadio intermedio: esseri con un corpo come il nostro, ma spiritualmente più elevati. Se tali esseri intelligenti esistono davvero su altri pianeti, solo la scienza sarà capace di provarlo; ma, nonostante ciò che pensano alcune persone, noi saremmo in grado di riconciliare la loro esistenza con la Redenzione che Cristo ci ha portato>>. Erano affermazioni di grande importanza e portata, nelle quali ho visto la base per la sua “riconciliazione” con le mie conclusioni; tuttavia i suoi commenti non affrontavano il punto più importante: la creazione dell’uomo… <<Bene>>, chiesi poi al religioso, <<significa che la mia esposizione non è stata una grande rivelazione per lei? Sembriamo d’accordo>>, dissi, <<sul fatto che extraterrestri più evoluti possano esistere e che io usi la scienza per testimoniare la loro venuta sulla Terra. Io cito i testi sumeri che affermano che gli Anunnaki (“Coloro che dal cielo scesero sulla Terra”) migliorarono con la manipolazione genetica un essere che già esisteva sulla Terra per creare l’essere intelligente che la Bibbia chiama Adamo. Ci troviamo in disaccordo su questo punto?>>, chiesi. Il religioso doveva essere preparato a questa sfida. <<La mia conclusione, riguardo la sua esposizione, è che l’aspetto più importante del suo approccio è che si fonda su prove fisiche; esso stesso ha a che fare con la materia, non con lo spirito. Un grande teologo e professore, padre Marakoff afferma che la chiave è la distinzione fra corpo materiale e anima donata da Dio. Egli ha formulato l’ipotesi che, quando si afferma che Dio creò l’uomo e gli donò l’anima, con tutta probabilità s’intende non tanto che l’essere umano fu creato ex novo dal fango, bensì da qualcosa di preesistente, perfino da un essere senziente capace di sensazione e percezione. Così l’idea di prendere un protouomo od ominide e creare qualcuno che sia consapevole di se stesso è qualcosa che la Cristianità sta iniziando ad accettare. Il punto chiave è la distinzione tra corpo materiale ed anima donata da Dio>>.
Mi rendevo conto che questo aspetto era importante, ma tralasciava il ruolo svolto dagli Anunnaki. <<Sì>>, quindi, risposi al teologo del Vaticano, <<nei miei scritti mi occupo delle prove fisiche; ma già nel primo libro, “Il pianeta degli dèi”, l’ultima frase dell’ultimo paragrafo solleva la domanda: se gli extraterrestri, gli Anunnaki “crearono” noi, chi “creò” loro sul loro pianeta? Da qui, le mie riflessioni ed i contenuti dei miei successivi libri si sono spostati verso gli aspetti spirituali o “divini”. Gli Anunnaki, ho spiegato, erano solo emissari (e questo è ciò che significa letteralmente la parola ebraica Malachin, tradotta, invece, come “angeli”). Loro pensavano che fu una loro decisione venire qui per ragioni  egoistiche e modellarci, perché avevano bisogno di lavoratori; ma in verità non fecero altro che portare a termine i desideri ed i piani di un Dio onnipotente>>”…

Fonte: “L’ultima profezia” di Zecharia Sitchin. (pag. 172-176, stralcio). © I Edizione 2010 Piemme. © 2007 by Zecharia Sitchin. Titolo originale: “Journejs to the Mythical Past”.
Ultimo libro dello scienziato, recentemente scomparso: “Le Cronache Terrestri rivelate” (Piemme, 2011)

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