lunedì 19 settembre 2011

DALL’IPNOSI ALLA REINCARNAZIONE


…<<La terapia della reincarnazione ha la sua origine in una serie di esperimenti che ho portato avanti a partire dal 1968. in questi esperimenti fu possibile far rivivere ai soggetti – attraverso la regressione ipnotica dell’età – non solo la propria nascita, lo sviluppo nel grembo naterno ed il concepimento, ma anche incarnazioni precedenti. Protocolli di questi esperimenti sono contenuti nel mio libro “Vita dopo vita” (Edizioni Mediterranee). Per compiere questi esperimenti mi sono servito dell’ipnosi, che consente la regressione nel tempo. Tali esperimenti non sono nuovi, ma sono stati compiuti già nel secolo scorso da Albert de Rochas. Nel 1956 il caso Bridey Murphy attirò l’attenzione dell’opinione pubblica; inoltre gli inglesi Arnall Bloxham e Denys Kelsey hanno portato avanti per decenni esperimenti di regressione ipnotica, che hanno anche supplicato. Durante questa prima fase di semplice regressione sperimentale ad incarnazioni precedenti, ho constatato che tra i sintomi attuali (malattie n.d.r.) e le vite precedenti c’era spesso un rapporto ben preciso. Quando fui ben certo di questo rapporto, ebbi l’idea di utilizzare a fini terapeutici questa presa di coscienza delle precedenti incarnazioni. Il passo determinante per la realizzazione di questa idea consistette nell’utilizzare metodi che consentono una regressione a vite precedenti senza bisogno d’ipnotizzare il soggetto. Rinunciando all’ipnosi è stato possibile far sì che chiunque possa ricordare consapevolmente le proprie vite passate.
         L’ipnotizzabilità di un paziente non dipende tanto dall’ipnotizzare quanto dalla fiducia profonda del paziente, che però nelle persone disturbate psichicamente è difficile da ottenere. Anche molti altri motivi m’indussero a rinunciare all’ipnosi: non a caso da sempre l’esoterismo mette in guardia dalla tecnica ipnotica.
         Il processo che porta ad ipnotizzare si serve della suggestione: suggerendo sensazioni di stanchezza, sonnolenza ed intorpidimento il paziente viene a trovarsi in uno stato che è opposto a quello voluto dall’esoterismo. Il problema dell’uomo è infatti quello di “dormire” costantemente e di lasciarsi vivere ciecamente come una marionetta, invece di destarsi e diventare più consapevole. Per altro, tutto quello che avviene in una seduta psicoterapeutica dovrebbe sempre rappresentare lo specchio di quello che ci aspettiamo dal paziente nella vita di tutti i giorni. Il nostro scopo è quindi quello di rendere l’uomo più vigile e consapevole, d’insegnargli a vedere con sempre maggiore chiarezza la realtà, e non di sollecitarlo ulteriormente a dormire ed a vivere in modo inconsapevole…
         Inoltre l’ipnosi non è separabile dal problema del potere, che – come vedremo in seguito – è tema centrale di ogni terapia. Fra l’altro l’ipnosi rende facilmente il paziente un essere passivo, che si attende dall’ipnosi e dall’ipnotizzatore la soluzione dei suoi problemi. Penso che questi argomenti siano sufficienti a far capire come mai io sia andato alla ricerca di metodi diversi ed indipendenti dall’ipnosi per produrre la regressione a fini terapeutici. Il risultato di questa mia ricerca è che nella terapia della reincarnazione, io ed i miei collaboratori, riusciamo a far vivere consapevolmente ad ogni paziente le proprie vite precedenti senza che ci sia mai stato bisogno di ricorrere all’ipnosi. Viene spontaneo, a questo punto, domandarsi come funziona questo “nuovo metodo”. Descriverlo è piuttosto difficile, quasi impossibile. Noi cominciamo sempre con un breve rilassamento, teso ad immergere il paziente in uno stato meditativo. Il rilassamento serve a sganciarsi dagli stimoli esteriori e ad immergersi in se stessi. Si produce così lo spostamento dell’attenzione dall’esterno verso l’interno, senza che subentri stanchezza o sonnolenza. Con l’aiuto dei terapeuti emergono poi pensieri ed immagini interiori che il paziente impara ad analizzare ed anche a riferire>>…

Fonte:  Thorwald Dethlefsen, “Il destino come scelta” (pag. 163-165). © 1984 Edizioni Mediterranee, ristampa 2008 (ISBN 88-272-0006-1).

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