giovedì 8 maggio 2014

SOGNO

Certamente!
È sufficiente


IL SONNO DEL SERPENTE

« Io sono, sempre » 
egli dice nel sogno.

Come un uomo, 
nel sonno profondo,
non conosce, ma È,
così è il Serpente 
delle spire del cosmo 
vestito del suo plasma.

Come un uomo 
nel sonno profondo non ha domani,
né ieri, né oggi, ma solo È,
così è il chiaro, 
lungi esteso Serpente del cosmo eterno,
adesso e però sempre adesso.

Adesso, e solo adesso, e per sempre adesso.
Ma sogni sorgono 
e si dileguano nel sonno del serpente,
e mondi sorgono come sogni 
e si dileguano come sogni.

E l’uomo è un sogno nel sonno del Serpente.
E solo nel sonno senza sogni egli respira: 
« IO SONO ».
Nell’adesso senza sogno, IO SONO>>...


Ove, chiaramente,
il serpente
è l’umano addormentato …
… mentre l’uomo …
è l’individuo che,
dal lungo sonno dell’inconsapevolezza,
finalmente s’è risvegliato

(l’IO SONO)

mercoledì 7 maggio 2014

DALLA TEURGIA ALLA PSICOLOGIA



Preparatevi psicologicamente
state per fare un salto nel vuoto
(cioè oltre la mente)

Vi voglio ora parlare
di quella “particolare” filosofia
che parte dalla teurgia
per arrivare alla psicologia

Taluni lo riterranno improbabile
ma nel Mio mondo, ormai lo sapete,
c’è spazio anche per la magia,
perciò tutto diventa possibile!

… <<La Teurgia coltiva l’ideale che la sua tecnica sia un mezzo per favorire lo sviluppo spirituale così che, con esso, si possa esaurire il vero oggetto dell’incarnazione. Non egoisticamente, ma in modo da essere sempre più capaci di collaborare e partecipare al progresso del genere umano fino al giorno in cui la gloria di questo mondo passerà e il Sole della Sapienza sorgerà per illuminare lo splendido mare …

LO SCOPO DELLA MAGIA

… In poche e semplici parole dirò anzitutto che la magia è strettamente collegata col mondo della psicologia moderna, ossia riguarda quella sfera della psiche di cui siamo normalmente (in)-consapevoli, ma che esercita una enorme influenza sulla nostra vita. La magia è un complesso di tecniche psicologiche intese a permetterci di entrare più profondamente in noi stessi. A quale scopo? Anzitutto per conoscerci e capirci più completamente. Indipendentemente dal fatto che tale autoconoscenza è desiderabile per se stessa, una comprensione della nostra intima natura ci libera dalle compulsioni e dalle motivazioni inconsce e ci permette di padroneggiare la nostra esistenza. Secondariamente, per poter più pienamente esprimere l’io interiore nelle attività di ogni giorno. Solo quando l’umanità nel suo complesso, od almeno gli individui più evoluti, avranno raggiunto un certo grado di intima comprensione di sé, potremo sperare di attuare quell’ideale utopistica condizione di cose cui tendiamo: una vasta tolleranza, una pace, una universale fratellanza. Questi fini sono la ragione d’essere della magia>> ...


Fonte: Israel Regardie, “Teoria e pratica della magia”. © 1983 Hermes edizioni (pag. 32-34, stralcio)