martedì 25 agosto 2015

IL SUONO

C’è chi s’accinge a lasciarla …
e chi, invece,
inizierà ad adorarla …


quella che nell’umanità
ha alimentato l’incomprensione
favorendo l’illusione della separazione …
… ma che nel suono
trova la sua naturale evoluzione
grazie all’innovazione
ed al genio di alcune persone
che in un nuovo formato
sono stati capaci di unire
la semplicità degli MP3
con l’alta definizione

Dunque?
Che vogliamo fare?
La tecnologia dovremmo, finalmente,
dovremmo sentitamente ringraziare
dato che ci consente d’ascoltare …
che ci aiutano a meditare


lunedì 24 agosto 2015

SCIAMANI



Sembra assurdo
ma non lo è fino in fondo,
dato che
nelle grandi foreste del Nuovo Mondo
è ancora possibile
incontrare nativi americani,
derivanti da indigene popolazioni,
che rispettano le antiche tradizioni
e che si rivolgono agli sciamani
quando ripetuti tentativi
per risolvere determinati problemi
risultano essere vani …

Qualcuno pensa,
ed è solo una sua opinione,
che essi non siano completamente sani …
mentre altri ritengono che quella cultura
possa sì esistere ma ad integrazione …
… della moderna medicina,
laddove per la malattia
non sia ancora stata trovata

E poi c’è chi, consapevolmente,
tra chi ha già abbandonato l’immanente,
segue un’altra via per il trascendente,
ove poter raggiungere la vera guarigione
che avviene, inevitabilmente,
qui e ora, nel presente,
attraverso la Cosmica Unione …!


CONSORTE SPIRITUALE


… <<Presso gli tzutujil le fasi dell’apprendistato allo sciamanesimo sono praticamente identiche a quelle che i giovani devono affrontare durante il corteggiamento di una ragazza. Un’iniziazione sciamanica era essenzialmente l’unione fra lo sciamano e lo spirito che questi aveva corteggiato. Durante l’apprendimento mi sentivo proprio come un ragazzino innamorato; ero completamente immerso in una nube di desiderio e mi sentivo angosciato e languido, mentre cercavo di allacciare una relazione con il mio spirito della natura. Come tutti i giovani tzutujil, gli sciamani dovevano dar fondo alle loro capacità mentre tempravano il loro cuore eroico con gli approcci tradizionali. Gli tzutujil affrontavano la vita intera come se si trattasse di un corteggiamento: questo implicava conoscere il modo in cui avvicinarsi allo spirito dell’anima altrui senza farlo fuggire, mantenendo inalterata la propria, autentica, essenza. C’erano ragazzi e novizi davvero bravi a toccare il cuore delle ragazze e degli spiriti, che possedevano un talento innato e una grande passione per l’oggetto del loro desiderio; altri ancora avevano successo perché amavano l’antica arte del corteggiamento in sé, sul cui dorso sopravviveva tutta la tradizione cerimoniale di questo popolo. Elementi fondamentali erano la spavalderia, le storie affascinanti, le canzoni seducenti, le offerte, e un’attenzione maniacale per ciò che amavano … fosse donna o spirito. La gente sapeva che i ragazzi, le ragazze e gli sciamani nutrivano gli Dèi con la loro bellezza quando, con i loro discorsi meravigliosi, i doni eroici e le serenate, facevano nascere l’ammirazione nell’amato. Una delle differenze principali tra una persona comune ed uno sciamano era che la prima moglie di uno sciamano era lo spirito guida, rappresentato da un fagotto magico, invisibile a quasi tutti gli altri: “la consorte spirituale era la più importante, mentre la moglie in carne ed ossa prendeva il secondo posto. Erano poche le donne che riuscivano a capirlo, meno ancora quelle che avrebbero desiderato vivere una situazione simile, anche se la comprendevano. Soltanto una creatura coraggiosa e straordinaria poteva essere felicemente sposata con uno sciamano, sempre sospettato di ricorrere al proprio potere per ottenere l’amore di una donna, cosa che alla gente non piaceva affatto. E questo si aggiungeva al fatto che nessuna famiglia avrebbe voluto che le proprie figlie finissero intenzionalmente in quel modo. Gli sciamani combattevano contro gli stregoni, catturavano spettri pericolosi, trattavano con le potenti divinità della malattia e della morte. La gente aveva un grande rispetto per un bravo sciamano, per il suo lavoro e per il suo coraggio, ma alla resa dei conti nessun genitore avrebbe voluto una vita del genere per la propria figlia.>> …

Fonte: Martìn Prechtel, “I segreti del giaguaro che parla”. © 1999 RCS, I ed. Sonzogno (pag. 275-277, stralcio)


giovedì 13 agosto 2015

IMMINENTE



Tutto è imminente,
con veemenza,
ma di certo, ancora,
non c’è niente
che rinnovi la speranza

Per questo, ora, tanta gente
sta valutando attentamente
la possibilità
d’esplorare personalmente la via

Poiché s’è resa conto,
probabilmente,
che ogni cosa avviene

<<Quindi il passato ed anche il futuro
servirebbero alla mente
solo per sopravvivere nell’immanente?>>

Esattamente!
E poiché questo è il luogo
ove l’abbiamo creata, inconsapevolmente,
qui la lasceremo, alla fine, inevitabilmente …


venerdì 7 agosto 2015

PRESENTE



Mi domando, con stupore …
<<È meraviglioso ai nostri occhi
ciò che è stato fatto dal Signore?>>

Si, sicuramente,
se con la mente
son caduti pure gli specchi!

Care Anime,
è questo il tempo, l’unico esistente …
meglio conosciuto col nome di … “presente” …
e poco a poco, lo sta scoprendo tanta gente,
disposta ad abbandonare l’immanente …

È perciò giunto, finalmente,
per iniziare a parlare

Tutti gli sforzi, di qualsiasi religione
dovrebbero “ora” convergere
nell’Unica possibile direzione …
che tutti conoscono col nome di “evoluzione

Occorre farsene UNA ragione
ed accettare, con compassione,
che qualcuno scelga di ripetere l’esperienza
… avendo costui rifiutato …



mercoledì 5 agosto 2015

SALVEZZA




Sapete cosa sceglie di fare, consapevolmente,
chi rinuncia a soddisfare quell’insaziabile sete?
No? Allora, per evitare che scenda copioso
il sudore sulla fronte …
è meglio che chiediate direttamente alla Fonte …

Chi altri se non Lui
gradirebbe che noi, umilmente, s’annunciasse
che per tutti, della salvezza, v’è la certezza?

Dopo, però, che con assoluta mitezza
ciascuno continui a sperimentare la propria vita
per raggiungere una sempre più elevata consapevolezza

Questo è il compito
che è stato affidato principalmente ad ogni religione …
accompagnare, amorevolmente,
le anime smarritesi lungo la via per l’evoluzione …
per re-indirizzarle, grazie ad una semplice indicazione,

<<Ma dai … ti pare possibile che un Dio infallibile,
dall’alto della sua onnipotenza,
abbia bisogno d’un contributo da parte di chi sopravvive …
con l’inevitabile senso d’impotenza
derivante dalla coscienza della propria ignoranza?>>

Perché no? Se così fosse, ognuno,
mentre fa la propria esperienza, contribuisce alla realizzazione
dell’ignoto progetto, ancora non scritto …
dello sviluppo della meravigliosa creazione
assumendosene la responsabilità nei confronti dell’intera popolazione

(Riflessione ispirata dalla lettura delle pagine 131 e 132 del libro di Giorgio Torelli, “La pazienza di Dio“. © 1984 De Agostini,
di cui segue un estratto

AMARE SI PUÒ

… <<Siamo così perituri, eppure ci domanda di schierarci come discepoli. Esige che anche l’uomo faccia la sua parte nell’architettura della salvezza, chiede collaborazione, ci associa, propone a chi ha già scelto la sua paternità: dillo a quanti più puoi, usa i fatti meglio che le parole, prepara, semina fino al buio. A mietere penso io. E insiste: dammi una mano, racconta di me, metti a parte, indossami, cammina in mio nome verso dove non sanno neppure di aspettarmi, sorprendili, trova tu il modo. Il Vangelo s’intrecci alla vita e riluca perché l’immaginazione ha trovato il tempo e il luogo per ridirlo, magari con altre parole. Ogni tempo ha le sue parole: dette, scritte, sfiorate, mandate alte, divenute storie, immagine, esempio, sfida, fascino, tentazione al contrario. Tu va’ e prova a sedurre gli altri. Ripeti: Amare si può. Certo, bisognerebbe non avere bisaccia né sandali. E saremmo più creduti. Ma all’uomo riesce così di rado il percorso accidentato e sofferto della santità. Allora, ecco la strada: ognuno si faccia discepolo della propria verità, per come può, gli è lecito e compatibile. E, forse, prodigandosi, crescerà. I suoi passi percorreranno più strada. Arriverà a dire, il giorno degli addii alla bellezza della Terra, agli alberi, ai monti, alle nubi, ai volti così teneramente amati: “Signore, fammi fede, ci ho provato con sincerità. Vienimi incontro”.>> …

È ciò che avverrà,
inevitabilmente,
poiché quell’appuntamento …
Egli lo ha scritto,
con inchiostro indelebile,

… Ed attende,
pazientemente,
da tempo immemore,