"Ok ... ti seguo, prudente-mente ...
però ora dimmi se ho capito corretta-mente:
Se, come dici "TE",
anche l'inferno lo è, logica-mente (?!)
ed in tal caso ...
e noi potremmo, serena-mente,
ricominciare dal niente ...
"Esatta-mente!"
Risponde, solita-mente,
Ma ora, con le "sue" parole,
mi spiego, semplice-mente:
... "L'inferno, voi lo chiamate così e ci proiettate sopra molti prodotti della vostra immaginazione: il diavolo, le fiamme, i tormenti ... immagini che usate per difendervi, perché non volete vedere cos'è. Le fiamme servono ad abbagliarvi ed i tormenti a riflettere le vostre paure, come in uno specchio. Pensate: uno specchio che incendiate per non avvicinarvi ad esso."...
"Quindi l'inferno sarebbe il nostro senso di colpa?"
"Non esattamente. Il vostro inferno è soprattutto la paura delle responsabilità, nella ricerca personale della verità. È questo il vero tormento, lasciarsi andare ... oppure no ... al cambiamento? Per questo preferite l'immagine di un inferno sempre più inquietante ... funge da tranquillante."
Vi dite, inconsapevolmente: "Perché rischiare adesso, proprio in questo istante? Meglio aspettare che qualcun altro faccia il primo passo, per vedere come va, e poi, eventualmente" ...
Ma avete dimenticato, probabilmente,
che Tutto si può cambiare esclusivamente nel presente ...
(Ispirazione e frasi tratte dal libro di Igor Sibaldi:
"Il frutto proibito della conoscenza")
(Ispirazione e frasi tratte dal libro di Igor Sibaldi:
"Il frutto proibito della conoscenza")
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