venerdì 12 agosto 2016

ROTTE




Lo so, c’è chi mi sfotte …
poiché sono Anime bambine,
inconsapevoli del fatto che anche per loro

Esse sono convinte, chissà perché,
senza che riescano neppure a pensare
d’essersi smarrite nella sconfinata vastità del nulla …

adagiate negli agi che offre loro
(la loro mente …)
credendo che solo gli altri debbano preoccuparsi

Ma non fa niente,




… <<Non sono l’angelo del perdono! Se Maria fosse autorizzata a parlare con Giuseppe di queste cose tanto segrete, forse lui, così versato nelle Scritture, potrebbe riflettere sulla natura di un angelo che, giunto non si sa da dove, ci viene a dire di non essere quello del perdono, una dichiarazione in apparenza irrilevante, essendo risaputo come le creature angeliche non siano dotate del potere di perdonare, che appartiene solo a Dio.  Che un angelo affermi di non essere l’angelo del perdono, o non vuol dire niente o significa troppo, andiamo per ipotesi, che sia l’angelo della condanna, sarebbe come se esclamasse, Perdonare io? Che stupidaggine, io non perdono, castigo! Ma gli angeli, per definizione, tranne quei cherubini dalla spada fiammeggiante messi dal Signore a sorvegliare la crescita dell’albero della vita perché ai suoi frutti non si avvicinassero i nostri primi genitori o i loro discendenti, che siamo noi … gli angeli, dicevamo, non sono poliziotti, non si fanno certo carico di quegli sporchi, ma socialmente necessari, compiti di repressione, gli angeli esistono per facilitarci la vita, ci trattengono quando stiamo per cadere nel pozzo, ci guidano nel pericoloso passaggio di un ponte sopra il precipizio, ci tirano per un braccio quando stiamo per essere travolti da una un’automobile senza freni o da una tempesta improvvisa mentre stiamo per uscire in mare aperto con la nostra delicata imbarcazione a vela. Un angelo veramente degno del suo nome avrebbe anche potuto risparmiare a Giuseppe queste agonie, bastava che apparisse in sogno ai padri dei bambini di Betlemme, dicendo ad ognuno, Alzati, prendi il bimbo e la madre, fuggi in Egitto e restaci fino a mio avviso, perché Erode cercherò il piccolo per ucciderlo, e così tutti i bambini si sarebbero salvati, Gesù nascosto nella grotta con mamma e papà, e gli altri in viaggio per l’Egitto, da dove sarebbero rientrati solo quando lo stesso angelo, riapparendo ai loro padri, avesse detto, Alzati, prendi il bambino e la madre, e recati nella terra d’Israele, perché sono morti coloro che attentavano alla vita del piccolo. Ma gli angeli, pur avendo tanto potere, hanno dei limiti per nascita, in quanto sono come Dio, non possono evitare la morte. Maria, come del resto suo marito, anche se, ormai si sa, non per le stesse ragioni, mostra lo sguardo distante, niente di strano in realtà per una donna nel suo stato, se non fosse per i pensieri che l’assorbono, riassumibili tutti, sia pur con infinite variazioni, in questa semplice domanda, Perché mi è apparso l’angelo ad annunciare la nascita di Gesù e adesso, per questo figlio, no? Maria guarda il suo primogenito, che si muove gattonando come tutti i cuccioli d’uomo della sa età, lo osserva e cerca in lui un particolare, un segnale, una stella in fronte, un sesto dito della mano, ma vede solo un bimbo uguale agli altri, sbava, si sporca e piange come tutti gli altri, l’unica differenza è che si tratta di suo figlio.>> …