giovedì 17 ottobre 2024

SOLSTIZIO D'INVERNO

 

Ora, finalmente, l'ingenuo/a credente,

colui/lei il/la quale spesso rivolge lo sguardo lassù, 

può scegliere, liberamente, 

se continuare a ritenere vera la ricorrenza

legata alla nascita del tale di nome ...?


[... "Solstizio d’inverno, etimologicamente, deriva da solstitium (nel senso di brumale), dal latino “sol” (il sole) e “status” (stare). Veniva festeggiato già nella preistoria: “presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna; di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda; o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslän, Nämforsen, Tanum o Tanumshede, Dasland e Østfold, in Svezia, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e proto-storica. Esso, inoltre, ispirò il “frammento 66” dell’opera di Eraclito di Efeso (560-480 a. C.) e fu allegorica mente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI libro dell’Eneide).

Quell’evento, fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme dei popoli-nazione europei: i gallo-celti lo denominavano “Alban Arthuan” (rinascita del dio Sole); i germani, “Yulè” (la ruota, solare, scandinava, “Jul”); i finnici, “July” (tempesta di neve); i lapponi, “Juvla”; i russi “Karatciun” (il giorno più corto). 

Esso fu ugualmente individuato o scelto da un certo numero di tradizioni religiose del mondo, per far nascere o emanare i loro esseri divini o soprannaturali (Oro o Horus, in Egitto; Tammuz a Babilonia; Bacco o Dioniso, nonché Ercole, in Grecia; Adone o Adonis, in Siria; Mithra, in Iran; Freyr – il figlio supremo di Odino – in Scandinavia; Quetzacoatl e l’azteco Huitzilopochtli nel Messico pre-colombiano; Bacab nello Yucatan; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing- Shin, in Cina; Yéshuà/Jésus o Gesù, in Palestina; ecc.)”. ...]

(https://www.partenope.org/wpress/?p=707)

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