(Risveglio è sinonimo di illuminazione,
rinascita, resurrezione, ascensione alla _^ dimensione ...)
Di "due mondi" si compone l'esistenza:
quello conscio, individuale
("piccolo io" o "sé personale");
e quello, inconscio, collettivo
("Sé transpersonale" od "Unitaria Coscienza").
Anche del secondo (il "Tutto")
chiunque può fare, personalmente, l'esperienza,
è sufficiente un istante, e quando accade
ne può scaturire la manifestazione d'un talento
("superpotere" nei film di fantascienza;
"occhio rosso onniscente -Sharingan- del clan Uchiha",
nei manga giapponesi, serie Naruto e Boruto).
Quello è il momento in cui inizia una nuova Vita,
s'impara, con pazienza, a controllare il "potere"
("occhio viola -Rinnegan- del clan Otsutsuki");
eppoi ad usarlo a favore della collettività
("occhio trasparente -Byakugan- del clan Hyuga").
Chi ci riesce, gode, beatamente, d'ogni momento
(quando, ovviamente, utilizza il proprio, "magico", talento),
senza aver più bisogno di credere, "cieca-mente",
in "esseri lontani e/o divinità",
poichè rivelatesi, finalmente,
semplici, favolose, illusorie, realtà!
--
C'è chi dice che il risveglio coincida con l'esplosione d'UNA grande e sconosciuta emozione ...
RispondiEliminahttps://amicidimauro.wordpress.com/2015/11/15/lesplosione/
... chissà, potrebbe essere la verità,
oppure semplicemente l'ennesima illusione!
Chi pensa ... Ha pure definito quell'emozione
Eliminacome una "GIOIA IMMENSA"!
Sai cosa ho capito?
Giocondo è chi, come un pittore,
inizia a disegnare il vero se stesso,
immaginando il suo mondo ideale con rinnovato stupore
e perseguendo, così, il proprio successo!
Cosa che a chiunque può accadere ma che, probabilmente, riesce più facilmente a chi ha già fatto, personalmente, quell'esperienza travolgente che consente di vedere, nitidamente, in un sol momento, "UNA realtà" diversa da quella contingente, ove si torna ad esseri liberi da ogni condizionamento!
"Un istante nel quale l'immensa profondità del Tutto si apre davanti a NOI" ... (l'ha definito qualcuno, autorevolmente ...)
C'è chi lo chiama "risveglio", chi catarsi, chi estasi, chi illuminazione, ma chi lo ha sperimentato personalmente sa dargli, ogni volta, una nuova definizione, capace, sempre, di sfuggire all'accademica comprensione ...
https://www.facebook.com/groups/2408608955863882/permalink/5302912219766860/
"OK, ma poi?
Cosa accade dopo quella 'gioia immensa'?"
Questo, in sintesi si chiede "la gente" che continuamente pensa ...
La risposta è semplice per chi, come ME, ha già fatto quell'esperienza,
(il 13 di aprile è il giorno della sua ricorrenza)
poiché ora sa che esiste un'altra dimensione di coscienza,
perciò, utilizzando il proprio talento, sceglierà, liberamente,
d'esserne un testimone vivente, fino alla fine della propria esistenza.
Quella consapevolezza consente, finalmente,
d'affrontare la vita con più leggerezza,
poiché quel che accade, nel bene e nel male
(poli opposti alla ricerca dell'equilibrio),
è qualcosa che, come specie pensante,
abbiamo creato, inconsapevolmente,
per andare oltre ogni assurda certezza della "piccola mente",
oltre la quale s'aprono le porte al "Sé superiore",
anche conosciuto col nome di "coscienza unitaria",
"dio" e/o "trascendente" ...
Sì, dal "punto di massima pressione",
RispondiEliminamentre, della miracolosa esistenza,
stai facendo inconsapevolmente esperienza,
può scaturire quell'esplosione,
da cui può sgorgare, finalmente, in un istante,
(con una "luce abbagliante",
anche nota, semplicemente, come "illuminazione"),
il puro sentimento della compassione!
Così si manifesta, anche, il risveglio
(la rinascita, la resurrezione dalla morte dell'ego)
pure definito, di recente,
"ascensione all'ennesima dimensione"
(ovviamente della coscienza)!
Un amico m'ha provocato
RispondiElimina(parlando di risveglio spirituale)
ed IO ho gli ho risposto, pacato,
con un'affermazione che
qualcuno potrà pure giudicare
"fe-no-me-na-le"!
«Il risveglio? 🤔
Secondo ME, non è qualcosa di spirituale,
ma l'esperienza, personale,
di ritorno alla natura originale,
antecedente l'illusoria separazione,
che l'ego (rispetto al Tutto) vive come tale»