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La scoperta di un "IO più grande"
(transpersonale secondo Assagioli)
è ciò che Jung definisce "processo d'individuazione",
ed è ciò che avviene, semplicemente,
lasciando cadere ogni identificazione
col "piccolo io personale"
(l'ego, i pensieri che condizionano la mente).
Sostanzialmente: "IO" non sono
chi gli altri mi hanno fatto credere di essere
quello è il "falso sé" , la "falsa identità "
(https://www.stateofmind.it/2023/06/falso-se/)
la maschera che ho indossato nella società ,
fatto che chiunque sperimentare potrà ,
facendo esperienza della propria, illusoria, realtà !
E quando ci riuscirà alla luce darÃ
(facendola ri-nascere)
la nuova, vera, individualità ,
che d'essere guidata non ha necessità ,
poiché ora sa delle difficoltÃ
che incontra chi sta ancora cercando
(pregando inutilmente) d'andare oltre la dualità !
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LA DIVINITÀ INTERIORE (ROBERTO ASSAGIOLI)
RispondiElimina[... "Il lavoro di Roberto Assagioli, medico e psichiatra, acquista maggior rilievo se collocato nel periodo storico in cui egli visse e realizzò la sua opera di ricerca e divulgazione. I suoi primi scritti risalgono al 1906 ancor prima che, ventiduenne, si laureasse in medicina e andasse a Zurigo a specializzarsi in psichiatria.
Quasi contemporaneo di Freud e Jung, intuì subito l'interazione tra struttura biologica e substrato emotivo e mentale dell'uomo, stabilendone i rapporti ed enunciando alcune leggi fondamentali della psicodinamica. Questo in un periodo in cui, nella cultura medica ufficiale, era ancora lontano l'orientamento psicodinamico.
Eccezionale umanista, non si accontentò di queste prime conquiste,
ma allargò gli orizzonti della psicologia
negli sconfinati territori della spiritualità .
Mentre Freud ispezionava i bassifondi della psiche e Jung intravedeva tra le ombre del passato i bagliori del destino umano, Assagioli si accingeva a conquistare l' 'atomo permanente' dell'uomo, descrivendone i contorni e indicandone le vie di accesso, aprendo così una nuova strada
alla ricerca interiore della divinità .
Nella Psicosintesi si prospetta infatti un nuovo sentiero dell'autorealizzazione, in linea con le ipotesi e i metodi della nuova scienza, basato sull'azione e sulla diretta responsabilità :
la vita passa nelle nostre mani e ognuno ne assume il controllo, accettando il presente come l'inevitabile corollario del passato, consapevole di preparare in ogni attimo il proprio futuro."]
(Sergio Bartoli, prefazione al libro di Roberto Assagioli: "Lo Sviluppo Trans Personale"
https://dokumen.pub/lo-sviluppo-transpersonale.html )
Chi Sono IO?
RispondiEliminaLo vuoi sapere veramente?
Un tipo calmo, affabile,
ma che nel suo opposto s'immedesima in un istante ...
Ed è questo, dicono,
che mi rende particolarmente affascinante!
https://amicidimauro.wordpress.com/2014/06/15/affabile/
L'ARCHETIPO, IL SÉ E LA DIVINITÀ
RispondiEliminaSostanzialmente (sinteticamente),
ora, probabilmente, lo sai pure TU,
l'archetipo del Sé (la divinità per il credente d'ogni religione)
può pure presentarsi nell’inconscio sotto forma di persone
(Krisna, Budda, Mitra, angeli, alieni Gesù ..., dipende dall'educazione)
oppure astratta (i simboli cambiano in continuazione).
L’archetipo della madre può presentarsi come la madre personale
o in forma archetipica (la strega, la fata, la madonna, la dea …).
È sufficiente farsene una ragione per uscire da quell'illusione!
DALL'IMAGO ALL'ARCHETIPO
[... " Il termine «archetipo», usato prevalentemente nella psicologia analitica, è originato dall'osservazione, da parte di C. G. Jung, di strette somiglianze tra i contenuti della vita psichica, in particolare onirica, di ogni individuo, i contenuti della vita psichica degli altri e quelli dell'immaginazione umana in tutte le sue varie manifestazioni (in particolare nei miti). Secondo Jung, i contenuti immaginativi della vita psichica non sono riconducibili alle vicende della vita psichica personale, bensì si tratta spesso di immagini collettive, tipiche di tutta l'umanità . L'inconscio collettivo è un patrimonio ereditario, non individuale, di possibilità rappresentative (Jung, 1928-1931).
Il termine archetipo fu usato esplicitamente da Jung a partire dal 1919. Prima di questa data i termini utilizzati per indicare ciò cui successivamente il termine archetipo si sarebbe riferito erano stati quelli di immagine, imago e immagine primordiale, termini che a loro volta avevano preso il posto, pur senza farlo scomparire, del termine complesso. Adottando il termine imago al posto di complesso, Jung volle accentuare con tale nome la sua indipendenza nella gerarchia psichica, la sua autonomia, caratteristica essenziale anche del complesso a tonalità affettiva, ma che «imago» esprimerebbe meglio (Jung, 1952)." ...]
https://www.nilalienum.it/Sezioni/Freud/Materiali%20bibliografici/Dizionario/Archetipo.html
«Imago: termine junghiano che designa il prototipo inconscio, elaborato a partire dalle prime relazioni intersoggettive reali o fantasmatiche, con cui il soggetto percepisce gli altri. L’imago, quindi, non è l’immagine, ma uno schema inconscio con cui il soggetto considera l’altro. Non è neppure una rappresentazione del reale, sia pure più o meno deformato, perché, come dice Jung, l’imago di un padre terribile può benissimo formarsi anche in presenza di un padre reale buono. Possiamo forse dire che tratta di un’immagine che assume nell’inconscio un contenuto archetipico.
Questa la fonte: https://www.antonellatartaglione.it/glossario/i/imago/
Non solo secondo ME, brava gente,
RispondiEliminanulla hanno a che fare col Sé,
le divinità che nel tempo sono state create,
eppoi sostituite dalle successive religioni.
https://serpente-piumato.blogspot.com/2016/02/centro.html
Quelle rappresentano, banalmente,
lo sforzo prodotto dall'inconsapevole umanitÃ
che sta ancora cercando d'andare "oltre le illusorie realtà "»
https://serpente-piumato.blogspot.com/2025/04/oltre-lillusione.html
Dopo "il dio alieno della bibbia"
(noto ormai ad ogni bambino),
"sta arrivando" , velocissimamente,
per l'ingenuo credente
(che non ci vuol rinunciare)
l'ennesimo "divino" inesistente!
https://serpente-piumato.blogspot.com/2016/02/credete.html
Colui/lei il/la quale, logicamente,
è, semplicemente,
l'ennesimo prodotto dell'inconsapevole mente!