se si vuol ampliare
la conoscenza …
ma è anche
fondamentale,
arrivare al punto
in cui la filosofia,
la religione e la
scienza
lasciano il posto
alla poesia
LA FILOSOFIA
PERENNE
…
“Dovunque
la natura dell’uomo è stata profondamente studiata, nelle
tradizioni orientale ed occidentale, il fatto principale emergente è stata la dualità della
sua esperienza. si è trovato che l’uomo è insieme fisico e
spirituale, due
aspetti egualmente ‘reali’ e nessuno dei quali può essere pienamente
descritto nei termini dell’altro. Le ‘metafore’ scientifiche e religiose sono
complementari: nessuna delle due contraddice l’altra. Aldous Huxley scrisse
della ‘perenne filosofia’ trovata nell’intimo di tutte le religioni del
mondo: (Essa) riconosce una divina realtà sostanziale al mondo delle cose,
delle vite e delle menti; … trova nell’anima qualche cosa di simile, o perfino
identico, alla divina realtà; … pone il conclusivo fine dell’uomo nella
conoscenza della base immanente e trascendente di ogni essere’. La
perenne filosofia esoterica forma una corrente visibile a tratti, che ha
avuto una profonda influenza sulla civiltà occidentale. Talete, Solone,
Pitagora e Platone viaggiarono in Egitto per essere iniziati agli antichi misteri.
I principali caratteri della filosofia perenne può essere accennato nelle
seguenti, cinque, constatazioni: ‘Essere’; ‘Consapevolezza’; ‘Motivazione’;
‘Potenzialità’; ‘Atteggiamento’. Con
la consapevolezza giunge un nuovo atteggiamento verso la vita. Un
aspetto di esso è il desiderio di partecipare cosciente-mente, di operare e di
servire al processo evolutivo del genere umano.“ …
STATI DI COSCIENZA
…
“Il
compito dell’autoconoscenza non è futile; da ogni nuovo punto
di arrivo sembro
essere capace di guardarmi indietro ed osservare
quanto mi sia ingannato nei precedenti,
superati, stati di coscienza.” …
(Fonte: “Parapsicologia
Scienza del futuro” di John White e Stanley Krippner. © 1978 Armenia
Ed. pag. 445-448, stralcio)
Jung ha scritto, a proposito dell'esperienza:
RispondiElimina«È importante avere un segreto, una premonizione di cose sconosciute. Riempie la vita di qualcosa di impersonale, di un numinosum.
Chi non ha mai fatto questa esperienza ha perduto qualcosa d'importante. L'uomo deve sentire che vive in un mondo che, per certi aspetti, è misterioso; che in esso avvengono e si sperimentano cose che restano inesplicabili, e non solo quelle che accadono nell'ambito di ciò che ci si attende.
L'inatteso e l'inaudito appartengono a questo mondo.»
(Carl Gustav Jung: "Ricordi, sogni, riflessioni", pag. 428-429)